
Da più di 40 anni mi occupo anche di ecologia
ambientale e medicina dell’habitat e nella
mia continua ricerca di apparecchiature e
dispositivi atti a migliorare la qualità
della vita nelle proprie abitazioni, sono
venuto a conoscenza, tramite alcuni colleghi,
dell’ingegnoso “Sistema Biofonte”.
Premettendo che, personalmente, considero
l’Acqua la nostra prima e miglior medicina,
e, visto che il nostro corpo è costituito
circa all’ 80% da acqua e soprattutto che
il cervello ed il sistema nervoso si avvicinano
al 90%, la prima cosa che dovremmo rispettare
è il costante ricambio biologico della nostra
acqua interna, il corretto funzionamento
drenante dei filtri renali e soprattutto
la qualità, la quantità e la purezza dell’acqua
che beviamo. Purezza significa che l’acqua
non dovrebbe contenere veleni, tossine e
bioinformazioni pericolose e negative. Bevendo
molta acqua pura e vitale si attua un continuo
ricambio dell’acqua che circola nei distretti
corporei e che inevitabilmente si presenta
ricca di tossine e sostanze chimiche dannose
che il corpo cerca di eliminare spontaneamente
prima possibile.
Incuriosito dalle caratteristiche tecniche
del sistema Biofonte, che avevo reputato
sulla carta davvero ingegnose e pionieristiche,
ho voluto eseguire alcuni test sull’acqua
del rubinetto di varie cittadine e prelevata
da varie abitazioni e poi naturalmente trattata
dal sistema in oggetto.
Sapendo che l’acqua non è solo pura chimica
(H2O) ma anche particelle, energie e memorie
mi sono sempre impegnato a ricercare un metodo
di purificazione che rispettasse soprattutto
la memoria dell’acqua e tutto ciò che di
buono e naturale possa e debba essere veicolato
da essa. Per quanto riguarda le sostanze
chimiche macroscopiche o velenose presenti,
noi sappiamo benissimo che la stragrande
maggioranza dei nostri acquedotti ci fornisce
acqua batteriologicamente pura e senza veleni
industriali pericolosi per la salute. I vari
comuni eseguono, infatti, protocolli rigidi
e dettagliati per scongiurare avvelenamenti,
altrimenti non potrebbero, per legge, distribuire
acqua definita potabile. Purtroppo il calcare
non è facilmente filtrabile o trattabile
dagli acquedotti comunali ma Biofonte possiede,
fra l’altro, una funzione tecnologica che
promette di ridurre il più possibile la quota
di calcare.
Questo dispositivo non è uno dei tanti sistemi
di microfiltrazione che utilizza filtri o
membrane, resine o carboni attivi e, ma ha
il potere e la capacità di eseguire una pulizia
delle memorie negative dell’acqua, una bio-informazione
sofisticata con creazioni di bio-cluster
ottenuti da cristalli e materiale di alta
carica vibrazionale presenti nel dispositivo
a rubinetto; questo è un sistema che rende
l’acqua molto simile a quella che scaturisce,
naturalmente, dalle migliori sorgenti di
alta montagna.
Nelle mie ricerche sul “Sistema Biofonte”
ho utilizzato dispositivi bioelettrici per
la misurazione del calcare, dispositivi bio-elettronici
per la valutazione della carica bioenergetica
dell’acqua, e strumentazioni radioestesiche
per misurare il suo valore in Unità Bovis
(U.B.) nonchè altre metodiche oggettive di
tipo gustativo ed olfattivo, non solo eseguite
dal sottoscritto ma anche di un gruppo di
soggetti volontari che non avevano conoscenza
del tipo di acqua che assaporavano tra vari
bicchieri a loro offerti. L’acqua del rubinetto
rispetto a quella che sgorga dal dispositivo
Biofonte è stata sempre reputata da tutti
di peggior qualità. Tra i risultati più evidenti
ed immediati è quello sull’acqua del rubinetto
di casa con strumenti radioestesici. Utilizzando
la metodica ideata dal fisico francese A.
Bovis (1871-1947) e perfezionata dall’ingegnere
elettronico e docente alla università di
Trieste A. Simoneton, ho notato e misurato
che l’acqua che sgorga dal nostro rubinetto
di casa, proveniente dall’acquedotto comunale,
mediamente ha un valore di 4.500/5000 U.B.
(Unità Bovis). Specifico che 1 Unità Bovis
equivale ad una frequenza con lunghezza d’onda
di 1 Angstrom.
L’ångström (Å) è un’unità di lunghezza corrispondente
a 0,1 nm o 1×10-10 m. cioè una frequenza
molto bassa ma ugualmente percepibile e valutabile.
Ebbene utilizzando il dispositivo Biofonte
e prelevando l’acqua dal medesimo rubinetto
ho ottenuto, attraverso una misura empirica
con regolo Bovis, dagli 8000 ai 10.000 U.B.
cioè quasi un valore doppio, rispetto all’acqua
del rubinetto non filtrata da Biofonte. La
“vitalità” dell’acqua cioè è stata aumentata.
Maggiore è questo valore in U.B. (che si
può determinare e misurare anche negli alimenti
biologici e freschi rispetto a quelli scaduti,
inquinati o mal conservati) maggiore è la
salubrità e la vitalizzazione che viene comunicata
all’acqua. Sottolineo ancora che l’acqua
è un elemento indispensabile al nostro corpo
ed è per questo che dobbiamo considerarla
come la nostra prima Medicina. Per ampliare
la sperimentazione ho utilizzato campioni
di acqua filtrata con Biofonte, altri con
acqua non filtrata, presi in provetta sterile
Profar.
Queste provette le ho poste su uno strumento
di rilevamento bioelettronico VRT usato anche
dagli Omotossicologi ed ho notato che l’acqua
contenuta in quelle trattate da Biofonte
rivelano un’attività elettromagnetica e bio-informativa
molto intensa e vitalizzante, talmente evidente
da considerare l’acqua fuoriuscita dal rubinetto
del Biofonte alla stregua di un rimedio salutistico.
Ricordando, agli scettici o dubbiosi, che
gli antichi principi della medicina tradizionale
cinese e dell’agopuntura sono stati avvalorati
dalle scoperte della fisica quantistica e
della biocibernetica ed è per questa ragione
che strumenti tipo VRT non appartengono più
al mondo dell’empirismo diagnostico e terapeutico.
Il test definito VRT o Test riflesso-vegetativo,
meglio conosciuto con il nome di Metodo VRT-VegaTest
è stato elaborato dal medico tedesco Helmut
W. Schimmel, negli anni sessanta, permette
un’analisi completa e un vero e proprio controllo
energetico dell’intero organismo.
Può rilevare anomalie in atto o alle quali
si è predisposti, scoprire intolleranze energetiche
di tipo alimentare e testare i rimedi (compresa
l’acqua che beviamo) e gli interventi terapeutici
più adatti alla Persona per ritrovare il
proprio equilibrio alimentare, nutraceutico
ed energetico.
Per questo a partire dal 1950 si è sviluppato,
soprattutto in Germania, un approccio d’intervento
detto bioenergetico, che integra i più avanzati
studi scientifici con il concetto cinese
di flusso dell’energia vitale, base di tutti
i processi organici.
La bioenergetica ha così messo a punto tecniche
del tutto innovative che si avvalgono di
questi sofisticati apparecchi bio-elettronici
oggi utilizzati in tutto il mondo da migliaia
di Naturopati, Nutrizionisti, Omeopati, Omotossicologi
e Operatori del naturale in genere.
I principi su cui si fondano le strumentazioni
VRT sono quelli della bioenergetica.
Il corpo viene considerato come un insieme
di campi magnetici sui quali alcune sostanze
possono influire o meno. L’organismo vivente
è caratterizzato infatti da un quadro bio-elettronico,
quadro che varia in relazioni all’intensità
e all’effetto sull’omeostasi dei vari stimoli:
stimoli squilibranti determinano una rapida
variazione dello stato bioelettronico. Il
contatto con alimenti o sostanze nei confronti
dei quali l’organismo presenta un’anomala
reattività, come nelle intolleranze alimentari,
determina una repentina variazione bioelettronica
dell’organismo, variazione che viene individuata
con segnalatori sonori ed a led. In pratica,
lo strumento consta di due elettrodi: uno
viene dato al paziente, da tenere in mano,
l’altro è collegato ad uno strumento attraverso
il quale l’operatore può misurare le differenze
di potenziale energetico in particolari punti
di agopuntura della pelle. Un puntale sferico
è quindi posto su un dito di una mano del
paziente, mentre l’altra mano afferra un
manipolo metallico, creando un flusso di
corrente ultra-debole, che veicola le informazioni
bioelettroniche all’apparecchio. Nell’apparecchiatura
possono essere inserite in provette sostanze
di ogni tipo come alimenti, rimedi salutistici
o l’acqua stessa, per testarne l’efficacia
o l’energia benefica o meno per il paziente.
Visti i risultati di questi miei esperimenti,
con l’utilizzo di acqua informata da Biofonte,
posso confermare l’efficacia salutistica
di questo dispositivo che arricchisce l’acqua
del rubinetto di codici informativi e particolari
specificità di coerenza, in conformità con
gli studi ed i principi della memoria dell’acqua
frutto di ricerche specifiche di grandi scienziati
internazionali come Masaru Emoto, Emilio
del Giudice, Giuliano Preparata, Alberto
Tedeschi, del premio Nobel Jacques Benveniste
ed altri ancora. Dovremmo quindi tutti noi
possedere, nelle nostre abitazioni ed uffici
il Sistema Biofonte. Il benessere cellulare,
della matrice e dei mitocondri è la prima
cosa a cui dobbiamo dedicare la nostra massima
attenzione e questo benessere passa attraverso
l’utilizzo di molta acqua che deve avere
caratteristiche di purezza, vitalità, capacità
di essere “medicina” e naturalmente “bontà”.
Claudio Viacava
Biologo Nutrizionista Naturopata e Psicologo
Psicoterapeuta
Docente presso Istituti nazionali ed internazionali
di Naturopatia
Docente presso Istituti nazionali ed internazionali
di Naturopatia
Già Docente presso l’ANAB – Associazione
Nazionale di Architettura Bioecologica
Già Docente di Psicologia Clinica e Medicina
Biologica al Centro Interuniversitario Ticinese
(CH)
Già docente presso Università Statali Internazionali
alle facoltà di Medicina e Chirurgia
On. Sen. Accademico dell’Accademia Medicea
di Firenze Studio in Via Beato Angelico 23/5,
20133 Milano
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